Mostra sia a livello architettonico che decorativo una chiara impronta neoclassica.
Alla metà dell’Ottocento il complesso, appartenente alla famiglia Bellini, comprendeva anche altri edifici disposti attorno a quattro cortili e nell’insieme occupava quasi un intero isolato nell’area a ovest della piazza principale. Gli storici ritengono che ci siano ampie preesistenze cinquecentesche (o addirittura precedenti), celate dagli interventi successivi.
La facciata principale si apre a piano terra con un porticato sorretto da colonne, mentre i due piani superiori sono scanditi da finestre disposte in maniera regolare. Un semplice balconcino sottolinea l’arcata che permette l’accesso al cortile principale. Da qui è possibile raggiungere il piano nobile attraverso lo scalone d’onore, impreziosito da balaustre in pietra scolpita e da alcuni affreschi che riproducono statue classicheggianti.
L’ambiente principale presenta pareti con finte specchiature marmoree e la volta è abbellita da un tondo dipinto con il Ratto di Deianira da parte del centauro Nesso. Tutt’intorno si sviluppa una decorazione a stucco, sempre di gusto neoclassico, caratterizzata da girali, ghirlande, vasi dallo stile antichizzante, conchiglie, putti con ali di farfalla e grifoni.
Stucchi altrettanto ricchi si trovano in una saletta laterale, di minori dimensioni, ingentilita da quattro tondi dipinti con episodi mitologici dedicati ad Enea e Didone.
Le decorazioni di queste due sale risalgono al periodo della risistemazione di fine Settecento, mentre gli altri ambienti sono frutto di interventi ottocenteschi.
Curiosità:
Attualmente il palazzo risulta suddiviso tra proprietari privati ed amministrazione comunale che organizza, negli spazi di propria competenza, mostre d’arte e iniziative di carattere culturale.